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Non siamo pronti

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Paolo Caldarigi ha raccolto importanti frammenti di memoria, individuale e collettiva, della piccola comunità di Palazzo d’Arcevia, in provincia di Ancona, dove conserva i gioiosi ricordi delle vacanze a casa dei nonni. Grazie alle conversazioni con la anziana madre, Caldarigi recupera i ricordi di un tempo volato via, attraverso la ricerca tra i documenti di famiglia, con una commovente tenerezza filiale dalla quale traspare talora qualche rimpianto.

Dallo speciale dialogo madre-figlio “seduti sul divano” emergono storie di amore, di guerra e di miniera, quella di Cabernardi, dove Ermete Caldarigi, padre dell’autore, cominciò a lavorare neanche diciassettenne. Dopo un paio di anni fu reclutato per la guerra. Poi arrivò l’8 settembre 1943: milioni di giovani furono allo sbando. Ermete, non accettando di aderire alla Repubblica Sociale, fu arrestato dai tedeschi e tenuto in prigionia per tre lunghi anni.

Le “conversazioni sul divano” riguardano anche vicende di altri amici e conoscenti di Palazzo risalenti a quel periodo e alla gloriosa Resistenza marchigiana (viene ricordato l’eccidio di Monte S. Angelo). La narrazione prosegue per gli anni dopo la guerra. L’Epilogo di questa storia familiare è uno dei racconti italiani del boom economico, quell’enorme fenomeno che cambiò per sempre e (dice Caldarigi) troppo in fretta il volto del nostro Paese. “In quell’epoca tanti dalle Marche sono venuti a Roma a fare i portieri, ci davano la casa e siamo partiti”. La Capitale era allora molto diversa rispetto alla metropoli di oggi. L’autore racconta con garbo e nobile umiltà dei sacrifici, dell’impegno, della solidarietà tra cittadini che avevano ancora intensi ricordi dell’epoca difficile appena trascorsa.

Antonella Amico

pagine 192
isbn 978-88-7326-639-6