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L’Apostata tra realtà e leggenda

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Giuliano, prima di essere un imperatore, fu un filosofo e, prima di essere un filosofo, fu, soprattutto, un uomo. Un uomo e uno scrittore, vissuto alla fine dell’impero romano, che nel Medioevo viene trasformato in un mostro infernale; un filosofo tollerante che, dagli autori di tutta Europa, viene additato come un feroce persecutore di cristiani; un imperatore che ha cercato di riformare un paganesimo di stampo neoplatonico e di opporsi alla Chiesa e, proprio per questo, è passato alla storia con un solo epiteto dispregiativo: l’Apostata. Autori italiani, inglesi, francesi, tedeschi si sono occupati per secoli di lui, ma quanto c’è nei loro racconti del vero Giuliano? Quanto di quello amato, dai pochi, pagani? E quanto di quello odiato, dai molti, cristiani? Molti episodi, non storicamente comprovati, furono inventati dagli storici tardo antichi, per poi ingigantirsi in quelli medievali, che spesso aggiunsero particolari negativi non presenti nelle fonti originarie e che nulla hanno a che vedere con la vicenda terrena dell’imperatore filosofo.

Giuliano diventa una sorta di Faust ante litteram, che stringe un patto col diavolo per giungere al regno e, una volta al comando, cerca in ogni modo di contrastare l’avanzata del cristianesimo: un crudele tiranno che massacra cristiani innocenti. Una figura storica reale, che tentò di preservare la tradizione religiosa romana, diviene nel Medioevo europeo l’Anticristo: un essere diabolico capace delle peggiori crudeltà, scelto dalle forze del male per portare caos nel mondo.

pagine 206
isbn 978-88-7326-559-7