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Il Comitato delle Amiche

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Poiché, vedete, è da certi particolari che si giudica un giocatore.
Una volta era facile inventare una scusa come andare in vacanza con gli amici, o a cena coi colleghi, poiché allora nessuno di taggava su facebook, non esistevano App che localizzavano gli eventuali tradimenti. Nossignore, era il Novecento.
Poiché noi tutte, almeno una volta nella vita, abbiamo sperimentato l’ipotesi di essere “l’altra” e allora consideravamo la moglie come una poverina cornificata, la quale probabilmente si chiedeva se non valesse la pena essere l’altra-altra, e cioè l’amante.
Poiché tutte abbiamo mentito a noi stesse credendo nell’ipotesi che il Traditore avrebbe fatto di noi una donna onesta, nonostante le amiche continuassero a ripetere “lui non lascerà mai la moglie”.
Poiché la mia amica oggi è diventata una moglie e deve gestire il suo Traditore nell’epoca della tecnologia spiona, in cui è più difficile essere l’amante, e decisamente più doloroso essere la moglie.
Poiché quando una donna raggiunge una certa età e ha già ha vissuto tutti i ruoli – la fidanzata premurosa, la moglie annoiata, l’amante smaniosa, la cornificata, la cornificatrice – rischia di divenire vittima di una singletudine di ritorno che la rende soggetta a frequenti e insensati batticuori.
Poiché oggi più che mai, un uomo lo si giudica dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia. Sì, è esattamente da questi particolari che si giudica un giocatore.

pagine 154
isbn 978-88-7326-289-3